Economista accademica di professione, sono una fotografa autodidatta. Scatto foto da quando ho memoria, anche se non sempre per davvero: da bambina amavo osservare il mondo attraverso l'obiettivo di una vecchia macchina fotografica... senza pellicola. Ma fin da quei primi giorni, la fotografia è sempre stata per me un'"esperienza", a partire dall'atto di impugnare la macchina fotografica, guardare attraverso il mirino, inquadrare e scattare. Queste semplici azioni mi aiutano a vedere il mondo e, credo, a capirlo un po' meglio.
Per anni la fotografia è stata qualcosa che ho fatto per me stessa, condividendola solo con amici e familiari. Relativamente di recente, ho iniziato a interagire con altri fotografi, contribuendo a Fanzine collettive e mostre, e sono entrata a far parte della Progressive Street ‘Gang’ e del f11-Collective. Attualmente sto lavorando con il pluripremiato poeta Andy Jackson a un libro di foto-poesia basato sulle mie fotografie.
Il mio background nelle scienze sociali ha contribuito a formare i miei interessi fotografici. Alcuni dei miei progetti riguardano come fattori socio-economici e norme sociali influenzino la nostra interazione con l'ambiente. Tuttavia, in generale, non seguo un approccio documentaristico. Piuttosto, sono attratta dalla sottile poesia di piccoli momenti insignificanti e dal modo in cui riflettono la tensione tra ciò che vi è di universale nella condizione umana e le specificità di tempo e di luogo. Sono attratta dall'"esistenziale" e dall'effimero che traspaiono dal "quotidiano". L'aspetto estetico della fotografia è molto importante e a volte può essere fine a se stesso, ma credo che luce e composizione siano importanti soprattutto per ciò che aiutano a trasmettere, che non è immutabile, perché una fotografia è un'immagine fissa con un "nucleo dinamico": se ciò che contiene è dato, ciò che trasmette cambia ogni volta che la guardiamo e sarà diverso per persone diverse.